Una buona pianificazione prima della partenza permette di ottimizzare il tempo trascorso in missione. Niente viene lasciato al caso: prima di partire i volontari MK consultano il personale accreditato in zona per stabilire in quali sedi recarsi e come intervenire. Il rapporto costruito negli anni con i referenti locali permette quindi un intervento più mirato e tempestivo nelle situazioni più disagiate, evitando di disperdere tempo e energie. I componenti della missione, quindi, conoscono già al momento della partenza la situazione dei villaggi per cui sono programmati gli interventi.
“A marzo 2014 – raccontano i medici Schirinzi e Garzia - già prima di partire avevamo analizzato malattie e disagi più comuni nel villaggio di Pendissì, a circa 25 km da Ouaga, e nel villaggio di Tatirì verso il territorio di Saboù, in piena savana. Qui, per esempio, MK ha realizzato un pozzo che ha sicuramente migliorato la situazione igienico-sanitaria della popolazione, ma la scuola primaria che ospita circa ottanta bambini non è provvista né di un tetto né di un pavimento, ma solo terra battuta e per pareti una specie di sostegno di paglia intrecciata”.
I medici in quell’occasione hanno provveduto fin dalla partenza anche ad alcuni servizi per il quartiere in cui alloggiavano, a Tampouy, nel centro dell'Immaculè Conception. A questo centro afferiscono scuole primarie, un’Aspirat (seminario femminile), le suore dell'Immacolata, il personale del centro ossia cuoche, segretarie, inservienti. Molte mamme con bambini, inoltre, cercano assistenza quotidianamente in quella sede.
Per questo è stato preventivato un intervento sanitario anche in quei locali: è stato garantito a tutti gli adulti un elettrocardiogramma con visita cardiologica in un piccolo “ambulatorio” allestito all’uopo con un lettino medico acquistato grazie a una serata di beneficenza del Club Lions di Casarano, una tavola ottometrica, una bilancia pesa persone, una borsa termica “glacier” per trasportare nei villaggi gli integratori alimentari e le vitamine e alcuni contenitori per preparare le bevande medicinali (latte e succhi vitaminizzati per tutti i bambini).
“Abbiamo quindi organizzato ogni giornata – continuano i medici volontari – sfruttando le ore del mattino per le visite nelle scuole dei villaggi e il pomeriggio, poiché il tramonto è sempre verso le 18.30, per le visite in ambulatorio. In totale sono state visitate circa 500 persone, ossia 200 bambini nei villaggi, 200 ragazze del liceo e 100 adulti tra suore ed operai del centro religioso. Sono stati trascritti su quaderni tutti i nomi dei soggetti visitati, l'età, il peso, l’anamnesi degli adulti e le patologie riscontrate. A tutti i bambini sono state somministrate, a giorni alterni, le vitamine contro l' anemia e la cattiva alimentazione.
Grazie alla generosità di alcuni farmacisti di Lecce, Supersano e Casarano, nonché di alcuni pediatri e medici di medicina generale, MK ha potuto portare dall’Italia pomate antibiotiche, farmaci antiinfiammatori contro l'otite, contro l'arrossamento della gola causato da polvere e vento, farmaci ad uso cardiologico, antibiotici, antipiretici, antidiarroici, disinfettanti sia per uso orale sia per la disinfezione delle mani, presidi medici come garze e bende sterili, cerotti, guanti.
L’equipe medica ha inoltre fatto visita a un orfanotrofio a 230 km da Ouagadougou, fondato da Shalom Italia e condotto dalle suore dello stesso ordine dell' Immacolata. Sono state proprio le suore a richiedere zucchero, riso, patate, frutta, pane e tanto sapone per lavare i bambini (40 tra neonati, divezzi e piccoli tra i 3 e i 6 anni).
“Benchè la struttura sia idonea – racconta Schirinzi - necessita comunque di assistenza continua. Al momento della missione, per esempio, era in atto un'epidemia piuttosto aggressiva di varicella che colpiva il 50% dei bambini, soprattutto i più grandicelli. Abbiamo visitato i bambini e consegnato paracetamolo, antibiotici e vitamine”.