- Per me MK è stata veramente una ragione, non dico di vita che forse è un po’ troppo, ma una ragione importante per la mia vita.
Sono queste le prime parole che ci dice Leda Schirinzi da sempre volontaria di MK Onlus in Burkina Faso. Nell’incontro che abbiamo avuto ci ha trasmesso positività, energia e voglia di tornare in Africa per aiutare le popolazioni e in particolare i bambini. Leda Schirinzi è medico igienista e in 10 anni di attività dell’organizzazione Lions MK Onlus, è stata in missione fra le 10 e le 12 volte.
- Le emozioni sono tantissime. E’ un’esperienza di vita che consiglio a tante persone perché gli italiani, che sono un popolo di volontari, possono capire che più che dare si riceve, in termini di solidarietà, di amicizia, di valori che non vengono considerati quando si fanno le statistiche del benessere delle popolazioni.
- Com’è la popolazione in Burkina e in particolare come sono i bambini?
- È una popolazione particolare, disagiata, con estrema povertà, ma che non perde la speranza. Il popolo del Burkina è dignitoso e pretende e trasmette rispetto del loro ambiente, della loro etnia e del loro stile di vita.
I bambini sono meravigliosi, sono felici con niente. Gli regali una bottiglia di acqua vuota e sono già contenti. Sanno vivere in modo differente e pretendono di meno rispetto agli occidentali che sono più “piagnucolosi”.
In BF ci sono alti livelli di mortalità fra i minorenni, ma il progetto di formazione di MK Onlus che prevede anche l’educazione alla salute sta ottenendo numerosi risultati.
- E’ migliorata la qualità di vita in Burkina?
- L’obiettivo è di fornire i mezzi direttamente alla popolazione per migliorare la propria vita. Da quando opera MK, agendo nei villaggi, la qualità è sicuramente migliorata. A volte un pozzo, una scuola e poco più danno vita al villaggio. L’interesse di MK è “insegnare” alla popolazione di andare con le proprie gambe.
- Quale sarà la prossima missione?
- Spero di andare entro la fine d’anno. Il mio pallino è di andare nelle scuole e di avvicinare quanto più possibile i ragazzi, gli studenti, ma non solo, anche gli insegnanti per creare un polo strategico per migliorare la qualità della vita.
- I Lions sono la sua casa?
- Si, lo dico con gioia ed entusiasmo e credo veramente nel lionismo. E’ come se fossimo dei Monaci Zen che lavorano, a volte nel silenzio, per uno spirito particolare, noi non siamo un’associazione che fa i pacchi e li regala, ma un volontariato della mente. E’ una cosa molto importante.