In occasione del convegno di MK Onlus all’Expo di Milano, il 7 settembre, a margine di un briefing organizzativo, abbiamo incontrato Mme Sita Gisèle Zoma/Sako, sociologa e formatrice in Burkina Faso.
- Com’è la situazione oggi in Burkina Faso?
- Sono stati fatti molti sforzi per migliorare la situazione dell’accesso all’acqua delle popolazioni, ma nelle zone rurali c’è ancora il 40% che non ha acqua potabile, c’è quindi ancora molto da fare.
- Lei ha fatto uno studio sull’utilizzo dei pozzi costruiti da MK Onlus in Burkina, dopo oltre dieci anni, com’è lo stato delle strutture?
- In generale lo stato dei pozzi è buono e le popolazioni hanno tratto un beneficio importante dalla loro presenza.
- Come è stato l’impatto di MK Onlus sul territorio e sulle famiglie?
- Dal punto di vista della salute, in generale, si è notata una diminuzione delle malattie diarroiche dovute al fatto che si beveva dell’acqua non salubre. Vi sono ancora casi, visto che non vi è l’abitudine di lavare frutta e verdura, ma comunque la situazione sta migliorando come pure sta migliorando l’igiene personale. Testimonianze importanti arrivano dagli insegnanti che confermano come i bambini siano più puliti e curati. L’acqua in prossimità delle abitazioni ha portato, infine, un miglioramento delle condizioni di vita, in particolare ha fatto guadagnare tempo da dedicare ad altre attività che possono produrre reddito.
- Le prossime necessità del territorio?
- Ci sono due punti che potrebbero contribuire notevolmente a migliorare l’utilizzazione dell’acqua potabile in Burkina. Il primo riguarda la formazione degli addetti alla manutenzione dei pozzi, il secondo riguarda la formazione delle popolazioni che utilizza acqua buona, ma spesso in recipienti non puliti e non viene quindi mantenuta salubre. La formazione, in sostanza, è il prossimo passo da fare per migliorare le condizioni di vita in Burkina dei bambini e delle loro famiglie.