ospedale1Presso l'Ospedale di Koudougou e presso l'Ospedale Paul VI, ho avuto modo di collaborare con il dottor Some e con il dottor Ilboudo. Durante la permanenza in questi ospedali, ho potuto, ahimè, mettere in evidenza le gravi carenze igienico-sanitarie che rappresentano un potenziale pericolo di diffusione di gravi malattie infettive: Hiv, HbsAg, Hcv.

Modificare l'approccio al paziente, in questi ospedali, è impresa estremamente ardua, a cui forse solo il Ministero della Sanità del Burkina Faso potrebbe porre rimedio impartendo direttive adeguate agli standard europei. Tutti i pazienti che afferiscono alle strutture sanitarie, per essere sottoposti a visita e a terapia, devono pagare un ticket e comprare farmaci e presidi per le cure. La spesa, a totale carico dei pazienti, fa sì che afferiscano in queste strutture sanitarie i bisognosi che comunque hanno una certa possibilità economica. Per i burkinabé , dove la rendita economica pro-capite  è al di sotto  della soglia di povertà, il pagamento di questa quota-ticket per visita e presidi crea una "selezione naturale".

Per questo credo sarebbe utile organizzare missioni mediche itineranti con auto medicalizzate, che possano recarsi presso i villaggi più poveri e distanti dalle strutture sanitarie per effettuare, previ accordi con il capo villaggio, visite mediche e screening in loco che permettano di intervenire in maniera più razionale nel selezionare i pazienti da ospedalizzare ed, eventualmente, aiutare anche economicamente. Inoltre credo sarebbe opportuno intervenire nei Dispensary, gestiti nel territorio da solo personale infermieristico, per istruire  e creare le basi razionali igienico-sanitarie all'approccio ai bisognosi.


Gaspare Marinello - medico chirurgo

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